Tutti, quando fanno un colloquio oppure mandano un curriculum, vorrebbero ovviamente essere assunti.
Ma questo, in alcuni (se non molti) casi non accade: le selezioni vengono spesso fatte per un solo posto, e vengono esaminate decine, se non centinaia di persone.
Tuttavia, anche da un rifiuto, espresso oppure silenzioso, puoi imparare qualcosa per migliorarti e per arrivare al prossimo colloquio ancora più preparato e con maggiori possibilità di farti assumere.
Come gestire il rifiuto
Come prima cosa, dovrai cercare di gestire il rifiuto in modo giusto, sia nel momento in cui la notizia ti verrà data, sia successivamente.
Se la notizia del rifiuto dovesse esserti comunicata per telefono, cerca di mantenere la calma e di ottenere più informazioni possibili.
Ad esempio, potresti chiedere le motivazioni per le quali il tuo profilo non risulti in linea con quello richiesto, oppure quali elementi sono stati trovati in chi sia stato effettivamente scelto.
Potresti anche non ottenere la risposta a queste domande, in quanto, in molti casi, l’incarico relativo alla comunicazione di queste notizie viene dato a soggetti diversi rispetto a coloro che si saranno effettivamente occupati della selezione.
Tuttavia, potrai sempre chiedere e il tuo interessamento sarà individuato anche come un elemento piuttosto positivo.
Non dovrai, invece, farti prendere né dallo sconforto né dalla rabbia: infatti, potrebbe sempre esserti utile mantenere i contatti con l’azienda con la quale tu abbia appena concluso le selezioni.
Nel caso in cui la notizia dovesse esserti comunicata via email, allora potrai decidere di rispondere.
La tua risposta dovrà essere sintetica ma cordiale: potrai ringraziare l’ufficio del personale per l’opportunità che ti è stata data, ed indicare di rimanere a disposizione per eventuali posizioni future nello stesso ambito.
Un esame su te stesso
Oltre alla necessità di elaborare immediatamente questa notizia, dovrai anche cercare di utilizzare il rifiuto per lavorare su te stesso.
Innanzitutto, riesamina il tuo profilo e cerca di capire se la posizione per la quale ti eri candidato fosse adatta a te.
Potresti scoprire di non avere effettivamente tutte le caratteristiche che erano richieste per poter partecipare alla selezione.
Oppure, potresti individuare dei punti deboli nel tuo curriculum: magari gli elementi che ti avrebbero consentito di ottenere il posto di lavoro non erano stati messi sufficientemente in risalto e non sono stati compresi o notati da chi si sia occupato della selezione del personale.
Potresti anche non essere stato in grado di renderti giustizia durante il colloquio.
Cerca di ripensare al momento nel quale hai affrontato la selezione: eri calmo? Sei stato in grado di rispondere come avresti voluto?
Nel caso in cui, ripensando a quei momenti, dovessi accorgerti di qualche pecca, allora potrai sempre cercare di lavorarci su, magari simulando un colloquio e preparandoti un discorso che ti consenta di individuare gli elementi migliori ai quali dare risalto.
E se ti manca realmente qualcosa per poter accedere ad una determinata posizione, dovrai farti due domande: innanzitutto, se quel tipo di lavoro sia davvero ciò che cerchi; e poi dovrai anche chiederti che cosa potresti fare per accedere a quel tipo di impiego.
Potrebbe bastare un corso di aggiornamento per avere la qualifica giusta per poter essere assunto in futuro senza alcun problema.
Il rifiuto e il futuro
In ogni caso, dovrai sempre cercare di essere positivo e proattivo.
Non dovrai pensare che il rifiuto relativo alla tua possibilità di svolgere quel lavoro sia qualcosa da prendere sul personale.
Non pensare che la tua autostima, inoltre, debba dipendere necessariamente né dal tuo lavoro né dai colloqui che potrai aver fatto durante la tua vita: ricordati che tutti noi passiamo periodi più o meno positivi.