Un settore davvero colpito negativamente dall’emergenza coronavirus quello del lavoro stagionale.
Ci si chiede se per i lavoratori stagionali ci siano delle novità all’orizzonte e come si sta pensando di gestire questa emergenza per tale categoria di lavoratori in modo da minimizzare le perdite.
Sembra che per i lavoratori stagionali si possa intravedere uno spiraglio di speranza anche nella richiesta dei famosi bonus, che sono, poi, tra gli elementi più discussi e chiacchierati di questo periodo.
Lavoratori stagionali e bonus, si allarga la platea
Un primo spiraglio di speranza è stato aperto dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che ha partecipato all’inizio del mese di luglio al webinair A sud del Futuro.
La riunione virtuale, organizzata dalla Cisl Sicilia, avrebbe consentito alla ministra di indicare come anche i lavoratori stagionali che fossero stati assunti a tempo determinato potranno ottenere il bonus da 600 euro.
Certo, rispetto alla mancanza di lavoro che questo settore ha dovuto affrontare, e dovrà continuare a fronteggiare, 600 euro una tantum possono non essere moltissimi, ma sicuramente questo denaro può aiutare alcune famiglie a farcela.
Lavori stagionali e bonus, chi potrà richiederlo
Il secondo punto che bisognerà chiarire è costituito dalle caratteristiche che si rendono necessarie al fine di richiedere il bonus da 600 per i lavoratori stagionali.
Il bonus è riferito ai lavoratori del settore turistico e questi dovranno essere stati assunti a tempo determinato.
Questo perché facendo parte di questa categoria tali lavoratori non avranno avuto accesso a quelli che erano gli strumenti originari di sostegno al reddito previsti dal Governo.
Il bonus potrà essere versato per i mesi di marzo, aprile e maggio, in quanto comunque compresi spesso in alcune categorie di lavoro stagionale.
Per poter ottenere il bonus, inoltre, il lavoratore richiedente dovrà aver lavorato con un contratto a tempo determinato stagionale sia nel 2018 sia nel 2019 e dovrà aver lavorato, in entrambi i casi, per almeno trenta giornate lavorative.
La Fipe ha commentato positivamente l’iniziativa ministeriale, in quanto la categoria dei lavoratori stagionali è stata esclusa da tutte le altre manovre che sono state precedentemente emesse.
Inoltre, l’attuale situazione di crisi, che potrà protrarsi nel tempo, renderebbe ancora più difficile a questi lavoratori la ricerca di un nuovo impiego per la stagione estiva e per quelle successive.
Ovviamente, questo tipo di iniziativa, com’è già stato indicato, si applica solamente ai lavoratori stagionali che avessero un contratto di lavoro a tempo determinato, e non a categorie come gli autonomi, che spesso sono comunque comprese nel lavoro stagionale, ad esempio nel settore del benessere.
Infatti, un lavoratore autonomo avrà potuto effettuare la richiesta del bonus per la propria categoria.
Lavoratori stagionali e bonus, i requisiti precedenti
Oltre a questi lavoratori, i decreti precedenti, come Decreto Rilancio, prevedevano la possibilità di ottenere il bonus anche in altri casi.
Si inizia con le prime categorie di lavoratori stagionali che dovranno:
- Aver perso involontariamente il lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020
- Non essere titolari, alla data del 17 marzo del 2020, di un rapporto di lavoro dipendente, oppure di un trattamento di tipo pensionistico
Successivamente, il decreto Rilancio ha consentito di estendere ulteriormente la platea dei beneficiari.
Nel decreto, infatti, si comprendevano anche i somministrati impiegati presso imprese che operavano nel turismo, e coloro che lavoravano negli stabilimenti termali.
Questi soggetti dovevano:
- Aver perso involontariamente il proprio lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo del 2020
- Non essere titolari, sempre alla data del 17 marzo del 2020, di un rapporto di lavoro dipendente, in Naspi oppure di una forma di trattamento pensionistico
A queste disposizioni si aggiungono quelle del decreto Rilancio che ha introdotto un’indennità una tantum pari a 1000 euro.
Questa, che è esente rispetto all’Irpef e ai contributi, ha riguardato il mese di maggio del 2020, ed ha riguardato i lavoratori stagionali del settore turistico che fossero già stati beneficiari dei precedenti bonus.
Quindi, i mille euro sono un’aggiunta, e per poterli ottenere si dovranno integrare sempre gli stessi requisiti precedentemente indicati per quanto riguardava il bonus originario.
Il bonus di 1000 euro, inoltre, era applicabile anche a quelli che erano i lavoratori somministrati.
Per tutti i bonus sarà possibile effettuare la richiesta tramite il portale Inps, entrando con le proprie credenziali o con lo SPID.
All’interno del proprio profilo si potrà scegliere l’opzione relativa all’indennizzo e, ovviamente, si dovranno inserire tutti i propri dati oltre a quelli riferiti all’appartenenza al settore dei lavoratori stagionali.
Lavori stagionali e coronavirus, una situazione difficile
Si potrebbe anche pensare che i lavoratori stagionali non abbiano la necessità di ottenere un bonus in quanto, in qualche modo, potrebbero trovare un altro lavoro, ma non è affatto così.
E a testimonianza delle difficoltà che riguardano il settore si può portare l’esempio del lago di Garda, che in Italia costituisce un vero e proprio polo d’attrazione per turisti italiani e stranieri.
Si rileva come già diverse strutture alberghiere che si trovano sul lago abbiano deciso, durante il mese di marzo, di posticipare l’apertura arrivando almeno ad aprile.
Poi, molte strutture si sono trovate a dover rinviare ulteriormente le aperture, arrivando, essenzialmente, a ridosso della vera e propria stagione estiva, perdendo completamente il periodo primaverile e legato al mese di maggio.
Si pensi che solamente per il periodo pasquale sono state annullate più di 9 mila prenotazioni, in quanto, ovviamente, ci si trovava ancora in piena quarantena.
Proprio gli annullamenti, i ritardi e i rinvii hanno portato ad ipotizzare un rischio notevole per più di 9 mila lavoratori stagionali, che basavano la propria sopravvivenza su queste aree.
Per questi motivi, quindi, si è ritenuto necessario andare incontro ai lavoratori stagionali che, insieme a quelli del settore dell’intrattenimento, sono stati tra quelli maggiormente colpiti dalla mancanza di lavoro e dall’incertezza.
Il tutto, ovviamente, nella speranza che durante il corso dei prossimi mesi sia finalmente possibile notare un progressivo ritorno alla normalità, non solo nel settore stagionale, ma in tutti gli ambiti.