Lavoro stagionale e lavoro atipico, quali le differenze

Nel grande panorama dei contratti di lavoro e delle forme di impiego che potrai trovare nel nostro Paese, potrai vedere diverse diciture.

Potrai, ad esempio, vedere annunci per il classico lavoro stagionale, mentre altri potranno riguardare il così detto lavoro atipico.

Magari potrai chiederti quali siano le particolarità e le differenze tra lavoro stagionale e lavoro atipico: è per questo che qui potrai scoprire tutte le specificità riferite ai contratti non certo “tipici” presenti nel nostro Paese.

Lavoro stagionale e lavoro atipico, i tratti essenziali

Il lavoro stagionale e quello atipico sono tipologie di impiego sicuramente particolari, diverse rispetto  al classico contratto di lavoro a tempo determinato o indeterminato.

Le caratteristiche dei contratti possono differire rispetto al panorama generale per la loro durata, ma anche per altri elementi, come accade per la definizione della giornata lavorativa oppure del tipo di chiamata che il lavoratore potrà ricevere per iniziare il periodo di impiego.

Quindi, tutto ciò che si discosta dai tratti generali del lavoro dipendente “classico” potrà essere individuato come atipico.

Ora possiamo vedere gli elementi ancora più specifici per queste due grandi categorie di lavoro.

Il lavoro stagionale

Il lavoro stagionale, nonostante sia temporaneo, non si può classificare come lavoro a tempo determinato, come accade, invece, per molti altri contratti.

Infatti, esso presenta delle caratteristiche che lo rendono una forma di impiego ben distinta rispetto al lavoro a tempo determinato.

Un primo elemento che caratterizza il lavoro stagionale “puro” è il suo ambito di impiego. Infatti, si potranno trovare contratti di lavoro stagionale soprattutto nel settore turistico, in quello agricolo, in quello alimentare e dello spettacolo o intrattenimento.

Così, potrai trovare proposte di lavoro stagionale come cameriere, bagnino, intrattenitore o raccoglitore di materie prime abbastanza facilmente.

Oltre a quelle che sono le caratteristiche generali che ti abbiamo indicato, potrai basare l’individuazione del lavoro stagionale anche su quelle che sono le disposizioni di legge.

Infatti, è stata la recente legge 96 del 2018 ad individuare le caratteristiche specifiche del lavoro stagionale.

Per potersi parlare di lavoro stagionale, secondo la legge del 2018, saranno necessari alcuni elementi:

  • Nel contratto non si indicherà la causale
  • Non sarà necessario il rispetto del periodo di interruzione tra la fine di un contratto a tempo e la costituzione di un nuovo contratto
  • Il rapporto di lavoro potrà durare più di 24 mesi a livello complessivo
  • Non ci saranno vincoli per la percentuale di dipendenti a termine rispetto a quelli “fissi”

Già prendendo in considerazione questi primi elementi potrai renderti conto di quali lavori siano effettivamente individuabili come stagionali.

Saranno contratti di lavoro che potranno non avere una specifica causale, e che potranno essere sottoscritti anche senza il rispetto di quello che è in generale il periodo di interruzione previsto dalla legge per i contratti “normali”.

Il periodo di interruzione, infatti, viene spesso imposto per evitare che i datori di lavoro approfittino del licenziamento e della riassunzione per non riconoscere gli scatti di anzianità di un lavoratore. Ecco, nel contratto di lavoro stagionale questo elemento non sussiste.

Inoltre, anche la durata sarà diversa. I contratti di lavoro a tempo determinato spesso non potranno superare i 24 mesi a livello complessivo, mentre quelli legati al lavoro stagionale non avranno questo particolare vincolo.

Per capire, poi, se il tuo contratto rientri effettivamente nel lavoro stagionale, potrai basarti sull’elenco inserito all’interno del DPR 1525 del 1963.

Esempi di mestieri inseriti nell’elenco sono i seguenti:

  • Scuotitura, raccolta e sgranatura delle pine
  • Produzione del vino comune
  • Allevamento bachi, cernita, ammasso e stufatura dei bozzoli
  • Lavorazione delle carni suine
  • Cave di alta montagna
  • Fabbricazione e confezionamento di specialità dolciarie nei periodi precedenti le festività del Natale e della Pasqua
  • Fiere ed esposizioni
  • Spalatura della neve
  • Attività svolte in colonie montane, marine e curative e attività esercitate dalle aziende turistiche
  • Preparazione e produzione di spettacoli
  • Conduzione delle caldaie per il riscaldamento dei fabbricati

 

Oltre a questo elenco, che ovviamente nel corso degli anni si è rivelato spesso insufficiente, saranno anche altri contratti collettivi di lavoro a poter individuare l’impiego come lavoro stagionale.

Il lavoro atipico

Come abbiamo visto, oltre al lavoro stagionale si può trovare il così detto lavoro atipico.

Anche in questo caso sarà necessario capire di che cosa si parli quando si faccia riferimento ad un contratto di lavoro atipico, anche allo scopo di comprendere quali siano i propri diritti.

A livello generale, i lavoratori che si definiscono atipici sono coloro che si impiegano in attività che si collocano a metà tra il lavoro dipendente e quello autonomo.

Oltre a questo elemento, si parlerà sempre di lavoro atipico nel momento in cui ci sia anche una mancanza di stabilità sia nel rapporto di lavoro sia nella gestione dell’orario lavorativo.

Ecco che, quindi, il lavoro atipico può essere spesso al limite rispetto a molti altri contratti, ed è per questo motivo che in tanti casi i sindacati e le rappresentanze si sono battuti allo scopo di far riconoscere i diritti dei lavoratori atipici.

Gli esempi di lavoro atipico ti faranno capire ancora meglio quali saranno i tratti distintivi di tali tipi di contratti.

Si può parlare di contratto di lavoro atipico nei così detti contratti di collaborazione, come accade ai giornalisti, ma anche a chi insegni in palestre e centri sportivi. Il contratto, quindi, ha una durata atipica e si può delineare anche per poche ore durante la settimana.

Anche i contratti che prevedano il pagamento tramite voucher saranno indicati come atipici, così come il contratto di lavoro intermittente, spesso indicato come contratto di lavoro a chiamata.

In questo tipo di contratto, infatti, il lavoratore dovrà rimanere a disposizione del datore di lavoro per un certo periodo di tempo, e potrà essere chiamato per lavorare in modo assolutamente discontinuo.

Sicuramente il lavoro atipico può essere frustrante, e in tanti casi non permette al lavoratore un tenore di vita sufficiente.

Proprio per questo sarebbe bene cercare di passare dal lavoro atipico ad altre forme di impiego che garantiscano una maggiore sicurezza e una protezione più ampia da parte del datore di lavoro.